Era il 1939 quando Secondo Ercole e sua moglie Piera Campanella ebbero l’idea di conservare gli ortaggi di stagione della valle del Tanaro per renderli pronti all’uso tutto l’anno. Così è nata la Saclà, e oggi, dopo ottant’anni, è un’azienda apprezzata a livello internazionale che esporta in oltre sessanta paesi del Mondo le eccellenze della nostra terra coniugate con la creatività della nostra cucina, mantenendo vivo lo spirito dei fondatori.
Una storia, quella della Saclà, che nel dopoguerra segue e accompagna quella del Paese. Sono gli anni del Boom economico quando Saclà denocciola le olive da tavola e incapsula i sottaceti in vasetti con il rivoluzionario tappo twist off, una novità portata in Italia dall’America da Lorenzo Ercole, oggi Presidente dell’azienda e Cavaliere del Lavoro.
Ma le olive, i sottoli e i sottaceti Saclà diventano vere e proprie icone negli anni Settanta, quando l’azienda sceglie la comunicazione in Tv e diventa una dei grandi protagonisti di Carosello, con il celebre jingle “Olivolì, Olivolà, Olive Saclà!”. Nascono allora gli Acetelli, la linea di sottaceti caratterizzati da una bassa acidità e destinati a diventare il nuovo riferimento nella categoria.
Gli anni ’80 sono quelli di importanti novità: il pesto e i condimenti per la pasta, che interpretano e arricchiscono la miglior tradizione gastronomica italiana con lo stile tipico delle ricette Saclà.
E sono proprio questi condimenti che, dopo il successo in Italia, negli anni Novanta fanno da traino all’export dei prodotti Saclà in Europa, con l’apertura delle filiali in Gran Bretagna, Francia e Germania.
Ancora oggi Saclà, di cui Chiara Ercole è Amministratore Delegato, è gestita con gli stessi valori familiari degli inizi, ma è cresciuta sino a diventare un’impresa di livello internazionale.
Chiara Ercole,
AD Saclà